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Alla scoperta del cambiamento

Spesso sui giornali leggiamo di politici che promettono un cambiamento sostanziale. Lo fanno perché i loro elettori, cioè noi cittadini, ne sentiamo un grande bisogno, specialmente in questo clima di perenne insoddisfazione e instabilità. 

Ma sappiamo davvero cosa significhi cambiare?

Che cos’è il cambiamento

La società di oggi appartiene ad un mondo in costante evoluzione e noi stessi mutiamo in continuazione. Che si stia svolgendo un lavoro che prima non esisteva o che si stia affrontando una nuova sfida, il cambiamento è un processo continuo che si verifica senza che si possa agire per fermarlo. 

Ne esistono di due tipi:

  • naturale (che può essere permanente o ciclico)
  • reazionario

Nel primo caso si tratta di un fenomeno inevitabile che potremmo definire “fisico” nel senso greco del termine, cioè che riguarda la natura. Nel secondo, invece, bisogna tener conto della scelta che fa l’individuo. La differenza, insomma, sta nel fatto che in un caso si agisce d’istinto, nell’altro si sfruttano le capacità dell’intelletto. 

Quando si parla di cambiamento bisogna saper distinguere quello continuo (per esempio un incremento sostanziale) da quello discontinuo come la rottura di uno schema. Per applicare un cambiamento discontinuo è fondamentale la creatività, che secondo Reginald Talbot consiste nel “produrre un cambiamento che duri per almeno un periodo di tempo.

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Alla scoperta del cambiamento

Leadership e creatività

È molto importante non intendere la creatività solamente come sostituzione. Un comportamento creativo deve essere la somma di più comportamenti creativi, cioè azioni mirate al raggiungimento di un’idea originale. Essa deve saper resistere nel tempo e ciò accade quando si raggiunge un risultato o si colma un vuoto.

La leadership è basata sulla qualità del singolo individuo di saper accettare e affrontare il cambiamento in modo proattivo, cioè individuando in anticipo le problematiche che si potrebbero presentare in futuro. Per agire in modo proattivo, pertanto, c’è bisogno di molta creatività: non solo per sviluppare idee originali, ma anche per prevenire i pericoli futuri.

In conclusione si può affermare che la leadership sia la capacità di gestire il cambiamento, mentre la creatività il mezzo per produrlo, il cambiamento è quindi il punto di contatto che unisce creatività e leadership. 

Lorenzo Bezzi